Riassunto dell'ultimo mese
Star Trek: The Next Generation (Stagione 1)
Dopo la serie animata e qualche film, nel 1987 Star Trek ritorna come serie televisiva live action e (come la serie originale) anche questa ideata dal creatore del franchise Gene Roddenberry.
Le intenzioni immediatamente tangilibi sono quelle di mantenere lo spirito portante (l'esplorazione spaziale e la ricerca non necessariamente in senso materiale ma anche filosofico e metafisico) di tutto il media franchise ma al tempo stesso prendere le distanze da ciò che ha reso popolare la serie classica.
Questo anche per l'ovvio motivo che ormai le vicende della serie classica sono maturate nei film.
Non è difficile individuare le diversità di The Next Generation: il cast è più largo, la vicenda si svolge molti anni dopo (circa 80) rispetto alla serie classica e in generale in molti episodi l'azione viene limitata al minimo indispensabile (nella serie classica praticamente in ogni episodio tutto l'equipaggio dell'Enterprise o cmq parte di esso rischiava la vita. in TNG non sempre è così ma anzi spesso l'Enterprise svolge un ruolo "terzo" e piuttosto vanno a soccorrere altre civilità in pericolo oppure fa da mediatore).
Senza cercare di entrare troppo nel dettaglio, mi limito a dire cosa mi è piaciuto e cosa non mi è piaciuto:
+
il cast: nella serie classica era presente un cast fisso di 7-8 personaggi ma di fatto i protagonisti erano solo Kirk, Spoke e McCoy ed era praticamente impossibile vedere una scena senza che non ci sia almeno uno dei 3 presenti. In TNG abbiamo sempre un cast di 7-8 personaggi ma questa volta tutti sono protagonisti in egual modo (con una leggera predonimanza del capitano Picard, interpretato da un grandissimo Patrick Stewart, e il primo ufficiale William Riker ma solo perchè sono gli ufficiali più in alto in grado). Questo consente di creare situazioni più varie in quanto più personaggi equivale a potenziali più vicende. I personaggi poi in generale sono più profondi e meglio sfumati (e probabilmente anche più credibili: Kirk, Spock e McCoy erano fin troppo eccezionali e sono i classici personaggi eroici da ammirare e lodare. Andavamo bene sicuramente negli anni 60, un po' meno qui). Ogni scelta fatta è stata più che azzeccata perchè gli autori sapevano che non potevano ricreare personaggi della stessa grandezza di quelli della serie classica e hanno perciò optato per quest'altra strada.
Ciò che più sintetizza questo concetto è il personaggio del tenente comandante Data: egli è un androide ma spinto da un senso di curiosità nei confronti delle emozioni umane mostrando spesso dubbi e incredulità ma anche un po' di dispiacere in quanto, lo si capisce proprio, lui vorrebbe proprio essere un uomo e non limitarsi a fare il semplice calcolatore (insomma una sorta di Pinocchio in salsa Star Trek). Di fatto è quanto di diametralmente opposto a quello che invece era Spock: un essere vivente di pura razionalità e che non solo vive privo di emozioni ma addirittura, quando gli viene fatto notare, è compiaciuto di esserlo.
In conclusione, ciò che disse anche lo stesso Leonard Nimoy si è realizzato: aldilà della spettacolarità e del senso di avventura, l'essenza primaria di Star Trek passa senza alcun dubbio nei suoi personaggi.
+
gli interni dell'Enterprise: pur essendo il 1987, il futuro immagginato in TNG trovo sia tuttoggi credibilissimo (a differenza della serie classica dove, per quanto anche all'epoca sorprendente, oggi è chiaramente un futuro "superato" e spesso troppo kitch) con l'Enterprise che si presenta in maniera estremamente elegante e senza eccessi futuristici. Davvero innovativa la trovata del ponte ologrammi considerando che (a parte Tron) non è che all'epoca si abbondasse ancora di storie relative alla realtà virtuale.
+
le storie: la mia preoccupazione principale era di ritrovare anche qui lo stesso senso di dejavù avvertito nella serie classica ma così per fortuna non è stato: la presenza di un cast numeroso rende la cosa molto più difficile e inoltre, a differenza che nella serie classica, in TNG la galassia vive relativamente tempi di pace (anche il conflitto con i Klingoon non esiste più e anzi un membro dell'equipaggio è proprio un Klingoon) e di conseguenza situazioni conflittuali e bellicose sono molto più rare. La qualità dei dialoghi e la caratterizzazione approfondita dei personaggi fanno fare al mondo di Star Trek un bel salto di qualità (nonostante anche qui cmq ci sono alcuni episodi più debolii di altri. Paradossalmente forse proprio quelli che cercano di "imitare" i canoni della serie classica).
Cosa non ho apprezzato:
-
Il modello dell'Enterprise: se gli interni li ho molto apprezzati, non mi piace proprio invece il design esteriore di questa nuova Enterprise: me sembra un ferro da stiro
Volevano fare una cosa superfiga ma onestamente la trovo orrenda. Capisco che è una nave diversa ma secondo me potevano lasciare il design dell'Enteprise classica cambiando solo pochi elementi;
-
assenza di serialità: anche qui vale lo stesso discorso della serie classica: non c'è una vicenda cardine e le storie sono tutte autoconclusive. Probabilmente, seppur ormai prossimi agli anni 90, ancora non c'era abbastanza coraggio nel fare questo passo. Spero nelle stagioni successive (visto che poi la serie è finita nel 1994 in piena esplosione di serie tv quali Twin Peaks e X-Files);
-
qualche reminescenza inutile della serie classica: come accenanto prima, alcune reminescenze della serie classica mi son sembrate molto deboli e mi è sembrato come se gli autori (nonostante il drastico cambiamento) avesso paura di spingersi troppo oltre per non deludere i vecchi fan. Il risultato è che ci sono alcuni episodi che somigliano troppo a quelli della serie classica (uno addirittura mi pare fosse proprio una sorta di remake o sequel di un episodio della serie classica) risultando senza mordente e privi di originalità rispetto ad altri.
Sono comunque difetti che vanno a incidere poco nella qualità generale della serie (almeno per quanto riguarda la prima stagione).
Nel frattempo ho visto anche i primi 2 film:
-
Star Trek: The Motion Picture
Il primo film della saga cinematografica uscito in sala nel 79 a 10 anni di distanza dalla fine della serie classica.
Questo ricordo l'avevo già visto quando ero piccolo perchè mi ricordavo soprattutto il sorprendente finale che, di fatto, mi è sembrato l'unica cosa realmente buona del film che per il resto non offre molto. Il film evidenzia un sentimento assolutamente nostalgico in quanto tanto spazio viene dato ai personaggi ma solo per il gusto di dire "eccoli, sono tornati!" invece che per una analisi profonda; sentimento messo ancor più in evidenza nella scenografia e negli effetti speciali presenti in gran quantità: l'intenzione era quasi quella di far vedere che il gusto pacchiano e kitch della serie classica fossero bel lontani (e ci son riusciti davvero: messi a confronto sono quasi irriconoscibili) ma appunto si riduce quasi tutto a questo.
Un buon film gradevole da vedere ma solo perchè "è il primo" e va visto per forza.
-
Star Trek: L'ira di Khan
Il secondo film fa più di qualche passo in avanti anche se è un po' penalizzante per il fatto che la storia è un seguito di un episodio della serie classica. Se non si è visto quell'episodio è possibile che qualche riferimento non venga capito immediatamente. Non è comunque obbligatorio aver visto la serie classica e al massimo l'unica cosa un po ' più difficile da capire sono le motivazioni dell'antagonista (Khan appunto) e il perchè del suo odio nei confronti di Kirk.
Mi è comunque piaciuto più del primo in quanto ha proprio l'aspetto di un vero episodio di Star Trek ma con la durata giusta e con tutte le caratteristiche fondamentali quali coinvolgimento, profondità dei personaggi ma anche momenti di umorismo. Anche questo poi ha un finale che non mi sarei aspettato (e che mi mette pure curiosità per la visione dei film successivi).
Curiosità: il film segna l'esordio cinematografico di una giovane Kirstie Alley prima che diventasse famosa
(quello che ho visto appunto)
