Cobra Kai è una serie tv distruibuita a pagamento sulla piattaforma YouTube Premium (per chi fosse interessato è possibile usufruire di 30 giorni di prova ma sappiate che i primi 2 episodi sono visibili gratuitamente) e si svolge 34 anni dopo il primo film di Karate Kid.Come si può desumere dal titolo, maggiore focus viene dato a Johnny Lawrence che, 34 anni dopo aver perso la finale del torneo contro Daniel LaRusso, decide di riaprire il dojo Cobra Kai per insegnare il karate a un ragazzino, vittima di bullismo, di nome Miguel.
Per Johnny, che non si è realizzato nella vita vivendo da fallito additando le colpe proprio a Daniel LaRusso (che al contrario ha trovato famiglia e stabilità vendendo auto di lusso), rappresenta una occasione importante per poter riemergere da una vita che non gli è stata generosa.
Il rischio di commercialata era altissimo ma, dopo aver visto le 2 stagioni finora distribuite, Cobra Kai si rivela invece una bella sorpresa non giocando esclusivamente sull'elemento nostalgia ma proponendo una sorta di "more of the same" (ma neanche troppo) di Karate Kid ma seguendo stili e tendenze dei giorni nostri. Cobra Kai si rivolge sia a chi da ragazzino ha visto Karate Kid migliaia di volte sia ai giovani d'oggi che Karate Kid non lo hanno mai visto (col rischio cmq di non comprendere del tutto i numerosi flashback e rimandi del film originale).
Cosa funziona bene in Cobra Kai? Direi su tutti proprio Johnny Lawrence che, da ragazzino bullo e stereotipato di Karate Kid, qui ci viene presentato come un individuo con tanti problemi e che con grande fatica vuole riacquistare fiducia in se stesso e negli altri. Non da meno anche il personaggo di Daniel LaRusso che (con il sensei Myagi ormai morto da tempo) non ha più punti di riferimento e si sente intrappolato in una realtà che non sente essere sua e, guardando al passato e al ricordo del suo mentore, grazie al karate cercherà di uscirne fuori.
Non parliamo di un prodotto di grande profondità psicologica (rimane sempre una serie dai toni leggeri e che vuole rivolgersi a un pubblico giovane) ma intrattiene e appassiona riuscendo a creare un legame tra il pubblico e i personaggi (questo a prescindere da Karate Kid).
Il grande merito è soprattutto, a differenza di Karate Kid, l'aver messo da parte la contrapposizione tra buoni e cattivi: nei primi episodi addirittura sembra Daniel LaRusso l'antagonista salvo poi, col passare degli episodi, presentarsi un continuo rovesciamento di ruoli e spesso restiamo incerti su quale "sponda" stare.
Insomma cattivi e buoni hanno entrambi le loro ragioni e spesso i cattivi sono un po' più buoni e i buoni un po' più cattivi diventando tutti parte di una stessa medaglia che si diverte a mutare le proprie facce.
La prima stagione soprattutto merita tanto (e come storia è quella che ricalca di più il primo Karate Kid), la seconda in alcuni punti si perde troppo in vicende da teen-drama e spesso presenta scene troppo idiote e che avrei evitato.
Consigliata vivamente se cercate qualcosa di leggero ma al tempo stesso appassionante (e praticamente obbligata invece se siete fan di Karate Kid). Stiamo sicuramente anni luce da quella merda di reboot con il figlio di Will Smith (che, in quanto detentore dei diritti di Karate Kid, è cmq produttore esecutivo della serie).
